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Rassegna Stampa
La ripresa parte a giugno. La seconda casa? Meglio all'estero
Dopo un anno molto difficile che si è chiuso con meno di 600mila compravendite di abitazioni soprattutto a causa delle difficoltà delle famiglie a basso reddito che non riescono ad accedere al credito (mutui), anche la prima metà del 2010 non sarà facile per i mercati immobiliari. La ripresa forse inizierà nella seconda parte dell'anno e nel 2011. Unico mercato in controtendenza quello della grande distribuzione. E gli italiani acquistano più seconde case all'estero, soprattutto negli Stati Uniti, in Francia, ma anche in Grecia. Guarda il primo blog di Mario Breglia 2010. Il 2009 chiude male, è stato l'anno peggiore di questo secolo, sicuramente, con un calo del fatturato immobiliare intorno al 10%. Una buona parte di questo calo dipende dal crollo delle compravendite: circa il 25% in meno di case vendute rispetto allo scorso anno. Leggero calo dei prezzi. E gli altri mercati, chi più chi meno, hanno tutti sofferto. Non è una bolla che esplode, perché un calo del 10% è già un livellodi discesa atteso due anni fa. Quello che è drammatuco, soprattutto per molti che vogliono comprare una casa o hanno desiderio di comprare una casa, è che, nonostante il costo del denaro sia molto basso e nonostante il calo dei prezzi delle abitazioni, oggi diventa molto difficile sottoscrivere un mutuo e farsi finanziarie da una banca per comprare. La mancanza di finanza è una delle motivazioni principali di questo calo sia nel mercato della casa sia nel mercato cosiddetto corporate: cioè quello delle imprese, degli uffici, dei centri commerciali e del terziario. Le stime nostre per il 2010 sono di una leggera inversione di tendenza. Siamo scesi di 10 punti. Se tutto va bene, cioé se l'economia non ha grandi discese, se la finanza ritorna a essere un po' più fluida rispetto a quest'anno, tutti i mercati immobiliari, il mercato italiano e la maggior parte di quelli europei, salvo la Spagna, dovrebbero avere una inversione di tendenza. Cioè passare da forti numeri negativi, a zero virgola qualche cosa, a più uno per cento, più due per cento. Dopo la grande febbre, rimane la febbriciattola. Per guarire, che nel caso dei numeri del mercato immobiliare significa tornare alle medie degli ultimi cinque anni, noi di Scenari Immobiliari riteniamo che ci vogliano almeno tre-quattro anni per ritornare a un mercato più dinamico come quelli che abbiamo conosciuto negli anni precedenti. Fonte: Scenari Immobiliari