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Mercato immobiliare, nel 2010 prezzi ancora in discesa

Anno nuovo, casa nuova. Chissà quanti italiani si sono fatti questo augurio durante le festività natalizie. Attualmente le occasioni sul mercato infatti non mancano, ma per chi ha atteso finora che i prezzi delle abitazioni scendessero il più possibile, è davvero questo il momento migliore per acquistare? Oracoli e oroscopi di inizio anno purtroppo incoraggiano solo a compiere "scelte decisive e durature", magari sotto il segno di qualche astro, si spera positivo. Ma di fatto non sanno rispondere a questa domanda, a cui pochi riescono a dare riscontri certi, visto che le sorti del mercato immobiliare sono intimamente legate a quelle dell'economia finanziaria internazionale, del credito e, ancor di più, a quelle del mercato del lavoro. E, nonostante l'ormai condivisa ripresa di fine anno, è difficile conoscere con certezza cosa succederà nel 2010. Ci hanno provato, con le consuete previsioni di gennaio, i principali operatori del settore. Stando ai loro calcoli, i prezzi delle case dovrebbero scendere ancora, e non di pochissimo. Non bisogna però attendere troppo, perché la ripresa dell'economia potrebbe dare nuova linfa alle transazioni e non bisogna rischiare di perdere l'occasione dei ribassi, attualmente praticati quasi dovunque. Secondo Tecnocasa, continua il momento di riflessione del mercato anche nel 2010: le previsioni non indicano cambiamenti sostanziali rispetto alla situazione che ha caratterizzato il 2009 e il numero delle compravendite dovrebbe stabilizzarsi intorno alle seicentomila unità annue. Sul versante dei prezzi, in base alle stime della rete di franchising, l'oscillazione sarà più contenuta rispetto a quella registrata nell'anno appena concluso, pari al -6/7% secondo le ultime stime del Sole 24 Ore. Per Tecnocasa, dunque, le quotazioni scenderanno ancora e l'anno potrebbe chiudersi in un intervallo compreso tra -3% e -1 per cento nelle grandi metropoli; tra -2% e 0% nei capoluoghi di provincia; tra -3% e 0% nell'hinterland delle grandi città. In particolare le contrazioni maggiori si prevedono a Napoli (-2/4%), Verona (-3/5%), Rovigo (-3/6%) ma soprattutto nell'hinterland di città come Genova (-6/9%) o Palermo (-5/8%). A fare la vera differenza sarà ancor di più di oggi la qualità dell'immobile con una maggiore attenzione agli standard costruttivi (rifiniture, efficienza energetica, ecc.). Inoltre i ribassi saranno più sensibili sulle tipologie usate rispetto a quelle nuove, dove i costruttori sono più restii a ritoccare i prezzi. Anche secondo Gabetti nel 2010 dovrebbe proseguire la flessione dei valori immobiliari «nell'ambito di un graduale soft landing», afferma Guido Lodigiani dell'ufficio studi Gabetti. In questo caso la contrazione prevista è leggermente più accentuata, in media intorno al -5 per cento a livello nazionale. Da sottolineare che, in questo caso, si prevede un maggiore calo nelle città di provincia (-6%), minore nelle grandi metropoli (-4%). A Roma, inoltre, le quotazioni si "sgonfieranno" di più (-5%) che a Milano (-3,5%) dove i diversi progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana sostengono il mercato. Il numero di transazioni, invece, dovrebbe viceversa essere in ripresa dappertutto (+3%), registrando per la prima volta un saldo positivo dopo tre anni di flessioni. «L'offerta di nuove costruzioni sul mercato, ancora eccessiva, sarà in parte riassorbita - conclude Lodigiani -. Si ipotizza un leggero miglioramento nelle politiche creditizie delle banche, che sono state molto restrittive nella prima parte del 2009. I mercati di pregio e delle zone centrali metropolitane dovrebbero tenere maggiormente i valori, rispetto a quelli periferici dei piccoli comuni». Il sole 24 ore